Dopo 13 anni dal commissariamento, in questo 2023 la sanità campana tornerà completamente autonoma al termine del triennio di sorveglianza finanziaria che per legge scatta nei casi di interruzione dei poteri ordinari. A breve sarà pienamente chiaro il nuovo scenario di autonomia che dovrebbe consentire alla nostra Regione di programmare un sistema sanitario, nuovo, efficiente ed efficace. U.Di.Con pur valutando positivamente gli sforzi che sono stati fatti negli ultimi anni, in concomitanza con il periodo pandemico, dalla Regione Campania per tenere a galla una sanità che lottava con blocco del turn over e tagli lineari sulla spesa corrente ed investimenti, chiede che il diritto alla salute dei cittadini campani venga assicurato e soprattutto “ascoltato”. E’ fondamentale, ritiene U.Di.Con, che si faccia rete e che tutti gli attori deputati al miglior funzionamento del settore, siano parte attiva del momento decisionale: istituzioni, politica, area medica, associazioni. Finora con estremo rammarico, U.Di.Con deve sottolineare il silenzio assordante da parte dei vertici regionali su alcune problematiche molto sentite dai cittadini, vedi lo stop alle esenzioni ticket per i morosi in primis.
U.Di.Con da sempre al fianco dei cittadini ha inteso monitorare le condizioni delle strutture ospedalieri e delle aziende sanitarie, portando in sede regionale la richiesta di un tavolo tecnico per cercare, sinergicamente, soluzioni adeguate.
Primo focus, il plesso ospedaliero S.Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno –
Pur vero che è stata indetta dalla Regione la gara per i lavori relativi alla realizzazione del nuovo ospedale, una prima procedura d’appalto con lo scopo di affidare la realizzazione dei lavori. E’ pur vero che il “nuovo ospedale” (per il quale si prevede una spesa di circa 370 milioni di euro) sarà realizzato all’insegna dell’innovazione tecnologica ma, in attesa che i lavori comincino e nella speranza che non ci siano inchieste, ricorsi, problemi burocratici che rendano l’opera eterna, è possibile che i salernitani (e non solo) debbano sopportare un “vecchio ospedale” con strutture fatiscenti e macchinari obsoleti?
E non solo. Gli episodi balzati agli onori della cronaca nelle ultime settimane raccontano ancora di pazienti lasciati per ore su brandine improvvisate, ambulanze in attesa al Pronto Soccorso anche per giorni interi e risse vere e proprie causate dalla rabbia di chi non si vede riconosciuto il proprio diritto alla salute o di personale stremato.
U.Di.Con comprende bene che la responsabilità della mancanza di personale non è da addebitare ai vertici regionali e pur ammettendo l’impegno del Governatore della Campania affinchè si riveda l’annosa questione del “numero chiuso” alla facoltà di Medicina, ritiene giunto il momento di prendere decisioni importanti e risolutive affinchè la salute non sia una chimera per quei pochi campani che possono rivolgersi a strutture private in giro per l’Italia. U.Di.Con chiede ascolto per la tutela dei cittadini, l’apertura di un tavolo permanente di studio dei problemi della sanità a cui far convergere le istanze dei singoli territori.